Esportazioni di vino italiano nei primi tre mesi 2020
Da l'Enologo - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani
Dopo un febbraio traballante (+1% nonostante il 29 febbraio “in aiuto”), tutti aspettavano un marzo molto difficile per le esportazioni di vino visto che l’emergenza Covid ha cominciato a impattare il nostro export.
Infatti, nel mese di marzo l’Italia nel suo complesso ha esportato il 13,5% in meno del 2019, mentre nel segmento alimentari/bevande/tabacco il calo è addirittura stato del 29%. Ebbene, strano a dirsi ma non è stato così per le esportazioni di vino, che invece crescono del 2%. È ovviamente una questione di tempo, prima che il segmento vino si allinei al resto. Ce lo dicono diversi numeri di marzo e del primo trimestre (+5% nel suo complesso), come l’andamento fortemente positivo del mercato tedesco, svedese e canadese, ovviamente insostenibile. Di certo, non siamo “al dunque” del Covid per il momento, per cui l’appuntamento è rimandato al 19 luglio, quando pubblicheremo l’analisi relativa ad aprile. E a quel punto c’è da immaginare che qualche impatto si cominci a vedere.
Nonostante tutto il vino "tiene"
Le esportazioni di vino in marzo sono cresciute del 2% a 543 milioni, contro un calo del 29% della categoria alimentari/bevande/tabacco del 29% (1,94 miliardi in totale) e del 13% delle esportazioni italiane (dato grezzo di marzo: 35,9 miliardi di euro).
Il trimestre chiude dunque in positivo del 5%, grazie al dato molto positivo di gennaio, con una dinamica abbastanza simile tra vini fermi (poco più di +5%) e vini spumanti (circa 3%).
Dal punto di vista dei mercati i dati non sono invece così omogenei (e in marzo lo sono ancora di meno): nel trimestre Stati Uniti e Germania crescono del 10% e 15% rispettivamente. Sono tutti e due dati poco verosimili rispetto agli andamenti storici e ancora di più guardando avanti. Cala il Regno Unito del 17% e la Svizzera dell’11%, rimbalza del 15% il Canada, del 15-20% la Svezia, la Danimarca e i Paesi Bassi.
La Cina diventa il mercato “numero 13” per l’Italia, con il crollo delle esportazioni di quasi il 50% nel primo trimestre. Trovate alla fine del post due grafici su Cina e Regno Unito con il valore delle esportazioni annuo degli ultimi anni e la media mobile chiusa a marzo 2020.
Il segmento dei vini in bottiglia continua ad andare meglio degli spumanti, principalmente a causa della minore esposizione al mercato inglese. In marzo il mercato americano è calato del 10%, correggendo in parte il dato molto forte dei primi due mesi, e chiudendo a +9%. La Germania è in crescita a doppia cifra. Insieme fanno circa i due terzi della crescita del primo trimestre.
Nel segmento degli spumanti il mese si chiude in modo positivo, +10%, e questo riporta il saldo del trimestre a +3%. Ne discuteremo nei prossimi giorni in un post apposito, ma chiaramente i dati sono fortemente influenzati da oscillazioni molto evidenti in mercati come la Germania (+53% in marzo, +19% nel trimestre) e gli Stati Uniti (+15% e +14% rispettivamente). Insomma, stesso discorso dei vini in bottiglia con l’incomodo di un Regno Unito pesante.
Ti è piaciuto questo articolo? Votalo!
Se l'articolo ti è piaciuto, metti le 5 stelline!