I vini lungo la via Francigena: viaggio in Lombardia ed Emilia Romagna
Leggi la prima tappa de "I vini sulla Via Francigena: viaggio in Valle d'Aosta e Piemonte"
Tutte le strade portano a Roma, ricordate? Dopo aver raccontato, in un precedente articolo, il viaggio alla scoperta dei vini lungo la via Francigena, tra Valle d'Aosta e Piemonte, siamo oggi ripartiti alla volta della Capitale con l'obiettivo di scovare lungo il corso dell'antichissima via medievale le eccellenze enologiche custodite tra la Lombardia e l'Emilia Romagna.
Dopo aver degustato sulle punte innevate della Valle d'Aosta un calice di Blanc de Morgex et de La Salle DOC ed aver sorseggiato dell'ottimo Erbaluce di Caluso DOC ad Ivrea, il tepore di un camino piemontese ci ha conciliato un profondo sonno ristoratore che ha rinviato fino ad oggi la nostra gita lungo la via Francigena.
Oltre ad un vispo raggio di sole che dalla finestra ci sfiora il viso, a svegliarci è l'intenso odore di limone proveniente dai piani inferiori della locanda piemontese che ci ha ospitato. Incuriositi seguiamo l'aspro profumo e, scendendo le scale in legno, troviamo su di una poltrona a sorseggiare una fumante tazza di tè l'Arcivesco Sigerico di Canterbury, primo cronista della Via Francigena.
Vantandosi fin da subito di conoscere meglio di chiunque altro i pregevoli vini che costellano la via, senza troppi convenevoli l'Arcivescovo ci invita a seguirlo e noi, fidandoci, accettiamo. Con il sole quasi allo zenit, lasciamo alle spalle prima Ivrea poi Vercelli e, non rendendocene conto, ci troviamo a varcare il confine lombardo.
La Lombardia e l'Oltrepò Pavese Malvasia DOC
Con il passo sicuro di chi sa perfettamente dove andare, Sigerico di Canterbury ci guida tra le verdi alture della Lombardia e, costeggiando il Ticino, ci conduce nella cittadina di Pavia per poi attraversare il Po.
Impaziente di dimostrarci la tanto millantata conoscenza di vini serbati lungo la via cristiana, l'Arcivescovo ci conduce nella celeberrima zona dell'Oltrepò Pavese per farci degustare con soddisfazione l'omonimo vino, un bianco prodotto in un territorio dislocato tra le meravigliose colline che vanno da Voghera a Rovescala.
L'Oltrepò Pavese Malvasia DOC viene realizzato con le uve del vitigno Malvasia di Candia aromatica che alla vista mostra un colore giallo paglierino. Caratterizzato da un sapore che può andare dal secco, all'amabile fino al dolce, questo vino bianco presenta una gradazione minima di 10% vol. e concede il meglio della sua aromaticità servito fresco, ad una temperatura di 8-10°C.
Proprio la versatilità di questo vino, prodotto anche nelle tipologie Frizzante o Spumante (nelle versioni secco, amabile o dolce), consente di apprezzarlo come aperitivo o con antipasti a base di salame e prosciutto d'oca, caprino, robiola e crescenza, ma anche di accompagnarlo perfettamente a primi piatti come il risotto alla milanese o a dessert e dolci tipici della tradizione pavese.
L'Emilia Romagna ed il Colli Piacentini Ortrugo DOC
Senza concedere il tempo di inebriarci con i sapori aromatici che contraddistinguono il vino lombardo, l'Aricivescovo ci fa intendere di aver atteso abbastanza e, con la preoccupazione di chi ha un imminente appuntamento, ci invita con frenesia a riprendere la via: afferma di volerci far degustare un vino eccellente, il Colli Piacentini Ortrugo DOC, ma per farlo bisogna passare un altro confine, quello emiliano, e raggiungere la provincia di Piacenza.
Realizzato quasi esclusivamente con le uve Ortrugo, antico vitigno autoctono coltivato solo in alcune zone collinari del piacentino ed apprezzato già in epoca romana, il Colli Piacentini Ortrugo viene prodotto nel territorio che comprende le vallate della Val Tidone, Val Luretta, Val Trebbia, Val Nure, Val Chero, Val Stirone e Vald'Arda.
Vantante origini remote, questo vino bianco si compone di un colore giallo paglierino chiaro che tende al verdolino e presenta un profumo delicato. Secco o abboccato con finale amarognolo, tranquillo o vivace, il Colli Piacentini Ortrugo DOC viene prodotto anche nelle tipologie Frizzante o Spumante e possiede una gradazione minima di 11% vol.
Servito fresco ad una temperatura di 8-10°C, è un bianco ottimo come aperitivo o con antipasti, prosciutto, culatello, spalla cotta e finocchietto, ma si abbina alla perfezione anche con minestre in brodo, cappellacci o carni bianche, pesce e formaggi.
Si è fatta sera ed a ricordarci l'ora tarda non è soltanto il sole che rosseggia sulle valli circostanti Piacenza: da devoto religioso, infatti, anche il nostro Arcivescovo smania per trovare un posto dove recitare i Vespri, la preghiera cristiana che accompagna il tramonto.
Decidiamo quindi di effettuare un'altra sosta e, sognando i verdeggianti panorami che incorniceranno le prossime tappe, ci riposiamo le gambe e lo spirito. Con buona grazia di Sigerico di Canterbury, il nostro viaggio lungo la via Francigena proseguirà tra non molto in Toscana e nel Lazio. Una raccomandazione: siate puntuali che l'arcivesco, da buon britannico, non tollera ritardi!
Leggi la terza tappa de "I vini lungo la via Francigena: viaggio in Toscana"
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