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Si chiude Vinitaly 2017: un successo

18 Aprile 2017
Si chiude Vinitaly 2017: un successo
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Il 12 aprile è calato il sipario sulla 51a edizione di Vinitaly e dopo 4 giorni di immersione nel mondo viticolo è tempo di bilanci. Un bilancio nettamente positivo visti i risultati: 128 mila presenze da 142 nazioni.

Il dato rilevante riguarda la presenza di visitatori e top buyer accreditati esteri, pari rispettivamente a 30.200 (+8% rispetto alla precedente edizione) e 48.000: un risultato significativo di un percorso di internazionalizzazione della manifestazione reso possibile dagli investimenti nell'incoming da parte di Veronafiere, in collaborazione con il ministero dello Sviluppo Economico e ICE-Agenzia.

Le azienda espositrici da 30 paesi sono aumentate del 4% rispetto al 2016 per una presenza totale pari a 4270 aziende e con un aumento del 74% delle aziende estere.

Vinitaly 2017
Vinitaly 2017

«I numeri di questa edizione – spiega il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –testimoniano la crescita del ruolo b2b di Vinitaly a livello internazionale, con buyer sempre più qualificati da tutto il mondo. Basta guardare alla top ten delle presenze degli operatori stranieri che mostrano incrementi da quasi tutte le nazioni: Stati Uniti (+6%), Germania (+3%), Regno Unito (+4%), Cina (+12%), Francia e Canada (stabili), Russia (+42%), Giappone (+2%), Paesi del Nord Europa (+2%), Olanda e Belgio (+6 per cento). A questa lista si aggiunge la buona performance del Brasile (+29%), senza dimenticare il debutto assoluto a Vinitaly di Panama e Senegal. Per quanto riguarda invece l’Italia, assistiamo ad un consolidamento degli arrivi da tutte le regioni del Paese».

Il ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina a Vinitaly 2017
Il ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina a Vinitaly 2017

L'aumento delle presenze straniere è quindi indicatore di come Vinitaly si stia consolidando sempre più come un salone internazionale di vino e distillati ma anche come una tavola rotonda per accendere i riflettori sul futuro del mercato vinicolo.
A confermare questo nuovo ruolo della manifestazione è stata la presenza del ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina, il commissario europeo all’Agricoltura Phil Hogan, i ministri dell’Agricoltura di Malta e Polonia e il viceministro all’Agricoltura russo. Durante il Vinitaly si è molto dibattuto sugli sviluppi futuri dei mercati consolidati ma non maturi ed emergenti, preventivando anche le dinamiche di mercato in caso di una svolta protezionista degli U.S.A. e delle conseguenze della Brexit.

Una particolare attenzione è stata prestata al mercato orientale, un bacino che negli ultimi anni ha registrato trend positivi ma che si appresta ad aumentare ancora il suo valore.

I quattro giorni della manifestazione sono stati scanditi da incontri b2b e da quasi 400 convegni, seminari, meeting formativi il cui protagonista indiscusso è stato il vino. Con più di 250 degustazioni organizzate direttamente da Vinitaly e dai consorzi delle Regioni, tra le quali v'è stata l'occasione di degustare in esclusiva il Sassicaia celebrandone i 50 anni, il ventaglio dell'offerta è stato ampliato e integrato dalla manifestazione di Veronafiere sull'agroalimentare di qualità, Sol&Agrifood, e da Enolitech, una rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola giunta alla sua 20a edizione.

Panoramica dall'alto di Vinitaly 2017
Panoramica dall'alto di Vinitaly 2017

Il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, commenta soddisfatto: «Vinitaly 2017, che abbiamo simbolicamente battezzato come edizione “50+1”, rappresenta il primo e concreto passo del nuovo percorso di sviluppo che guarda al futuro dei prossimi 50 anni. I risultati premiano la spinta verso una sempre più netta separazione tra il momento riservato al business in fiera e il fuori salone pensato per i wine lover in città. Proprio Vinitaly and the City quest’anno ha portato nel centro storico di Verona e nel comune di Bardolino oltre 35mila appassionati. L’obiettivo ora è continuare in questa direzione, forti dei nuovi strumenti messi a disposizione con la trasformazione in Spa di Veronafiere e dal piano industriale collegato da 100 milioni di euro, con investimenti mirati sulla filiera wine e sulla digital transformation».

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