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In crescita l'export di vino italiano nel primo trimestre 2017

29 Agosto 2017
In crescita l'export di vino italiano nel primo trimestre 2017
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Da l'Enologo - n°7-8 Luglio/Agosto 2017 - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani

Nel primo trimestre 2017 l'export del vino italiano registra una crescita in volume del 7,6% per circa 5 milioni di ettolitri e in valore dell'8%, per un corrispettivo di 1,3 miliardi di euro. Lo evidenzia l’elaborazione diramata da Ismea a metà giugno su dati Istat. Di seguito il report della Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale di Ismea.

Le elaborazioni Ismea su dati Istat descrivono, per il primo trimestre 2017, un settore in buona salute. Da gennaio a marzo del 2017, infatti, sono stati esportati quasi cinque milioni di ettolitri di vini e mosti, con una progressione del 7,6% sullo stesso periodo dell’anno precedente; era da molto tempo che non si registravano incrementi percentuali così importanti sul fronte volumi. Un aumento pari all’8% anche del valore dell’export di vini, in linea con la crescita dell’agroalimentare italiano nel suo complesso.

Export vino italiano 2017: il valore medio non aumenta

La nota dolente per il settore vinicolo è che la crescita a volume è pari a quella a valore e ciò evidenzia, di fatto, come non aumenti il valore medio delle esportazioni nazionali e questo non aiuta a ridurre il gap con la Francia. Peraltro, il Paese transalpino nel primo trimestre 2017 ha messo a segno un +15% a valore a fronte di una crescita dei quantitativi pari al 6%. Ragionando in termini di valore medio si ha un netto miglioramento anche della Spagna che, nonostante un lieve calo dei volumi esportati (-1%), ha fatto registrare incassi in crescita del 9%.

Comunque, il risultato italiano del primo trimestre va assolutamente letto in positivo perché l’obiettivo del 2017 resta quello della riconquista della leadership delle esportazioni in volume, e il +8% a volume conferma che il settore vino italiano è sulla buona strada. È sul valore medio che bisogna ancora lavorare.

 Export 2017 di vino italiano per segmento qualitativo
Export 2017 di vino italiano per segmento qualitativo

Il positivo andamento delle esportazioni italiane nel primo trimestre del 2017 è legato soprattutto al segmento dei vini in recipienti maggiori dei due litri. Da segnalare che da quest’anno i codici della nomenclatura combinata permettono di distinguere il vino commercializzato in “recipienti compresi tra i 2 e i 10 litri” quindi i bag in box ed i vini “sfusi” in senso classico, cioè in recipienti superiori ai 10 litri che potremmo anche definire genericamente “cisterne”. In totale questi due segmenti hanno realizzato il 17% in più a volume, per un totale di circa 1,5 milioni di ettolitri, ed il 10% in più negli introiti superando i 100 milioni di euro. In termini di volume il bag in box pesa per il 6% in quantità e il 13% a valore. Le destinazioni principali dei vini italiani in bag in box sono Germania e Paesi Scandinavi.

Dopo la frenata del 2016, i primi mesi del 2017 sembrano aver portato buone notizie anche per i vini in bottiglia fermi (il 47% del totale esportato a volume e il 66% del valore) che sono tornati a crescere (+3%) anche se meno dei vini “sfusi”.

Export 2017 di Spumanti italiani
Export 2017 di Spumanti italiani

Export 2017: bene gli spumanti grazie al Prosecco

Decisamente sopra la media del settore le performance degli spumanti. A proposito di “nuovi entrati” nel 2017 si registra anche l’attribuzione di un codice della nomenclatura combinata per il mondo “Prosecco” che da solo pesa per il 65% delle esportazioni complessive degli spumanti Dop. Sembra, nel frattempo, arrestata la flessione dell’Asti, mentre continua il periodo di difficoltà dei vini frizzanti, invece, si hanno ancora difficoltà.

Export vino italiano 2017: crescono i Dop e le Igp

Analizzando i dati delle esportazioni secondo la piramide qualitativa si evidenzia una stabilità complessiva dei volumi delle Dop, che risulta dalla combinazione di una flessione dei vini fermi (che lo scorso anno avevano visto crescere le esportazioni di sfusi mentre quest’anno il fenomeno si è molto ridimensionato) e di una crescita a due cifre degli spumanti. Male anche i frizzanti. Di contro crescono i valori in tutte le categorie di Dop. In tema di Dop e di codici della nomenclatura combinata il 2017 è anche l’anno dell’ingresso delle Dop siciliane ferme tra le produzioni che potranno essere monitorate. Nel primo trimestre si contano 21 mila ettolitri esportati per un valore di 5,7 milioni di euro (il 2% a volume e l’1% a valore del totale Dop ferme). Positivo il risultato dei vini Igp sia in quantità che in valore.

La forte crescita dei vini comuni è ascrivibile ai vini in cisterna e ai bag in box. L’aumento della domanda di questa tipologia è iniziato già mesi fa quando l’analogo prodotto spagnolo, pur avendo delle quotazioni inferiori in valore assoluto a quelle italiane, risultava comunque troppo caro e meno appetibile per gli operatori esteri. Decisivo l’incremento della domanda tedesca (+15% a volume), della Francia (+53%) e della Svizzera (+18%).

 Principali Paesi clienti di vino italiano
Principali Paesi clienti di vino italiano

Export 2017:Unione Europea e paesi terzi

Scorrendo la graduatoria dei principali Paesi clienti si osserva che le performance migliori si sono avute fuori dai confini comunitari. Nei Paesi terzi, infatti, è stato esportato il 9% in più rispetto al primo trimestre del 2016 con introiti in crescita del 10%, mentre all’interno della Ue si è registrato +7 e +6. per cento rispettivamente in volume e in valore. In termini di quote, quindi, con i dati del primo trimestre i Paesi terzi rappresentano il 34% delle esportazioni in quantità e il 51% dei relativi introiti.

Scendendo nel dettaglio dei Paesi si osserva la buona ripresa della domanda tedesca, mentre gli Stati Uniti hanno aumentato di poco le proprie importazioni dall’Italia, con un +5% della relativa spesa. Nel mercato a stelle e strisce continuano a crescere a due cifre i vini spumanti mentre i fermi segnano il passo. In lieve frenata anche la domanda britannica. Anche nel Regno Unito soffrono un po’ i vini fermi in bottiglia a fronte di una domanda di spumanti che resta sostenuta.

Decisamente positivo il risultato delle esportazioni italiane in Cina trainate dai vini in bottiglia, che hanno messo a segno un +16 a volume e +21% a valore rispetto al primo trimestre del 2016, e dai vini spumanti che registrano incrementi di oltre il 60%. Importante anche l’aumento dei vini in cisterna, sebbene questo segmento abbia un peso limitato nelle esportazioni italiane verso il Paese del dragone.

Import 2017 italiano di vino e mosti
Import 2017 italiano di vino e mosti

A trascinare le esportazioni verso la Russia sono soprattutto i vini in cisterna che hanno raggiunto il 16% del totale consegnato dall’Italia contro una quota pari all’1% dello stesso periodo del 2016. Molto sostenuta anche la domanda russa di vini in bottiglia e di spumanti.

Anche le importazioni crescono

L’import italiano, intanto, è cresciuto del 37% a volume e del 15% sostenuto in prima battuta dai vini in cisterna, +39%, che rappresentano comunque la parte preponderante della domanda italiana all’estero con una quota pari all’83%.

Da l'Enologo - n°7-8 Luglio/Agosto 2017 - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani

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