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Bruno Vespa: per il vino l'opera dell'enologo è fondamentale come lo è quella del montatore per la tv

25 Settembre 2020
Bruno Vespa: per il vino l'opera dell'enologo è fondamentale come lo è quella del montatore per la tv
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L'emergenza Covid ha cambiato le nostre vite e sta mettendo a dura prova le economie mondiali. Intere filiere produttive sono chiamate a far fronte a una crisi senza precedenti, con il timore che i prossimi mesi possano essere ancora più duri di quelli lasciati alle spalle.

Il mondo del vino ovviamente non è stato esentato da queste difficoltà, anche se ha cercato di resistere e per certi versi c'è riuscito meglio di altri settori. A fotografare l'attuale situazione e immaginare come sarà il futuro è il conduttore televisivo, nonché grande appassionato e produttore di vino, Bruno Vespa.

D: “Lei dice spesso che la produzione del vino è diventato il suo primo lavoro, rispetto all’attività giornalistica. È una battuta?”

R: “Fino a un certo punto. Sono appassionato di vino da quarant’anni, ne scrivo da decenni e ho conosciuto i maggiori produttori italiani. Ma solo saltando il fosso ho capito quanto impegno, quanti investimenti, quanti rischi, quanti patemi d’animo dia questa attività se la si vuole seguire ogni giorno come capita a me. E ovviamente quante soddisfazioni. “

D: “Lei ha partecipato a molti Congressi di Assoenologi. Che cosa ha capito di questo lavoro?”

R: “Quando cinquant’anni fa ho cominciato a lavorare al telegiornale, ho capito quanto fosse importante il lavoro del montatore. Tu portavi la pellicola a casa dopo una trasferta e la mettevi nelle sue mani. Un bravo montatore riusciva a salvare cattive riprese, uno modesto rovinava un girato bellissimo. La stessa accade con l’uva.

Bruno Vespa: per il vino l'opera dell'enologo è fondamentale come lo è quella del montatore per la tv
Vespa con la Ministra Bellanova al 74° Congresso Assoenologi di Matera (2019)

Quante cattive vendemmie salva un bravo enologo? E quanti vini mediocri possono uscire da uve spettacolari?”

D: “Da uomo di televisione sta dicendo che la post produzione è più importante della produzione?”

R: “Durante l’Eucaristia, il celebrante dice al Signore: "Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo vino, frutto della vite e del lavoro dell’uomo". Bene, ho scoperto che il lavoro dell’uomo diventa sempre più importante di quello della vite. Con rispetto parlando.”

D: “Nessun enologo tuttavia ha potuto salvare il mondo del vino dalle terribili conseguenze del Covid.”

R: “Se l’intera comunità scientifica internazionale si è trovata impreparata di fronte a un fenomeno inedito nella storia dell’umanità, gli enologi non potevano certo fare eccezione. Eppure, la loro competenza è servita ad assistere le cantine di fronte a una crisi imprevista e gigantesca.

Quanto vino era in cantina? Quanti acquisti andavano rivisti? Come andava programmata la vendemmia successiva? Il bravo enologo è anche un consulente centrale e indispensabile dell’intera filiera.

D: “Come sono stati utilizzati i due mesi di blocco totale delle attività?”

R:Assoenologi, ha promosso ogni settimana dibattiti nazionali e internazionali via web che si sono rivelati di grande utilità per vedere come i diversi Paesi del mondo stavano reagendo alla crisi. Abbiamo acquisito informazioni di grande interesse.”

D: “Dovunque il crollo dei fatturati è stato pauroso.”

R: “È accaduta una cosa mai vista. Eppure, con i ristoranti chiusi il consumo del vino nel mondo è sceso, ma non è crollato. Stando in casa, la gente ha mangiato e bevuto di più. Le aziende più strutturate e i siti specializzati hanno venduto moltissimo col web ed è esplosa la grande distribuzione.”

D: “Che ha messo in difficoltà chi aveva trascurato questi canali.”

R: Sbagliando, a mio giudizio. Personalmente ho sempre creduto molto nella GDO. Vede, "Porta a porta" è leader degli ascolti nella fascia più bassa e in quella più alta di pubblico. Questo significa essere nazionalpopolari. Quando, nella prima metà degli anni Novanta, sono usciti i miei primi libri di successo, sono stato il primo autore a promuoverli nella Grande Distribuzione. Gli altri si vergognavano. Poi sono arrivati. La stessa cosa vale per il vino.

Bruno Vespa: per il vino l'opera dell'enologo è fondamentale come lo è quella del montatore per la tv
Vespa al 70° Congresso Assoenologi di Castellaneta Marina (2015)

GDO non significa necessariamente bassa qualità. Certo, vi si vendono vini che per il loro prezzo non possono tecnicamente essere buonissimi, ma vi si trovano sempre più spesso prodotti di alta qualità e anche molte eccellenze. Guardiamo alla Francia che in questo campo è maestra e vediamo quanti prestigiosi Châteaux sono presenti sugli scaffali dei grandi magazzini. Il pubblico del vino sta evolvendosi rapidamente e fare gli schizzinosi non giova.”

D: “Secondo lei, sono sufficienti i contributi arrivati ai produttori di vino per fronteggiare la crisi?”

R: Non vorrei essermi perso qualcosa, ma mi pare proprio di no.

Come non sono sufficienti – per ora – gli stanziamenti in favore della ristorazione. Durante l’estate il turismo italiano per fortuna ha salvato molte situazioni nei luoghi di villeggiatura. Ma i centri storici delle grandi città hanno subito ferite non rimarginabili. E ho paura che nell’autunno 2020 faremo conti amari.

D: Eppure lei si definisce un ottimista!”

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