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Il vino nell'antica Grecia

14 Maggio 2016
Il vino nell'antica Grecia
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La lunga storia del vino conta una tappa fondamentale nell'antica Grecia. Il merito di questa popolazione fu quello di diffondere una vera e propria cultura del vino nell'area mediterranea.
Già nel II millenio a.c., in piena epoca Micenea, sono stati ritrovati dei frammenti di boccali con all'interno delle particelle di vino. La coltivazione della vite e il consumo del nettare d'uva vennero diffusi rapidamente in tutto il mondo greco e successivamente nell'Italia meridionale, sulle coste turche e iberiche, nella Francia meridionale e lungo le coste dell'Africa mediterranea.     

Il vino nella mitologia greca

Le origini del vino nell'antica Grecia affondano nella mitologia. La sua paternità veniva attribuita a Dioniso (Bacco per i romani), il dio della vegetazione, della vite e della fertilità. Secondo la leggenda, Dioniso aveva donato agli uomini gli insegnamenti necessari per produrlo e consumarlo. In suo onore venivano celebrate anche le feste dionisiache, gli eventi di maggior prestigio della tradizione greca, dove il vino era la bevanda principe per rallegrare gli animi.

Il significato del vino nella tradizione greca

Il vino nell'antica Grecia non era solo considerato come la bevanda per dissetarsi e fare festa. La sua rapida diffusione fu dovuta anche ad altri motivi di fondamentale importanza:

  • il consumo di vino era visto come segno di civiltà, contrapposto all'usanza di bere birra del mondo barbaro; 
  • il vino aveva un significato religioso, in quanto lo stato di ubriachezza consentiva alle persone di entrare in contatto con le divinità; 
  • questo nettare d'uva, secondo alcuni filosofi e poeti, possedeva la virtù di rivelare le verità sepolte in ogni persona: da qui nacque il detto “in vino veritas” del poeta Alceo;
  • il consumo del vino, oltre le feste dionisiache, era legato ad altri momenti di comunanza. Infatti, nelle poleis greche, molte famiglie si riunivano in una sala per il Simposio, dei veri e propri eventi in cui oltre a bere e mangiare era solito discutere ed esprimere le proprie opinioni su argomenti politici,amorosi e filosofici.

I vini nell'antica Grecia

I vini nella tradizione greca venivano principalmente classificati per colore (bianco, rosso, nero, mogano) per profumo, facendo riferimento ad aromi floreali come quelli della rosa e della violetta, e per sapore, di cui il preferito era il dolce, con la diffusa produzione di vini passiti. 
Uno dei vini più consumati era il Retsina, nato con l'aggiunta della resina di pino durante la fermentazione: un modo efficace di sfruttarne le qualità conservatrici e impedire al vino di ossidarsi rapidamente, vista la scarsa capacità di conservazione e di resistena all'aria che avevano i contenitori di allora.

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