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Molinara N.

Sinonimi ufficiali

ROSSANO, ROSSANELLA

Nome Ampelografico

Molinara

Fonte

di I. Cosmo e M. Polsinellida "Molinara", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume I, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1960

Sinonimi (ed eventuali errati)

Il suo nome, derivato dal vernacolo "mulinara" (da mulino), è da attribuire al fatto che gli acini di quest'uva sono abbondantemente pruinosi sì da sembrare quasi spolverati di farina. "Rossara" lungo la riviera veronese del Garda (da non confondersi però con la "Rossara trentina", che è risultato un vitigno del tutto diverso); "Rossanella" nella zona morenica a sud del Garda (Sona-Sommacampagna); "Breppon" o "Brepon molinaro" nelle vallate d'Illasi e di Tramigna (Verona).

Scheda ampelografica

Descrizione Ampelografica

Questo vitigno è stato descritto utilizzando un clone di "Molinara" esistente presso la collezione ampelografica della Stazione sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Conegliano. I caratteri rilevati nella predetta collezione sono stati confrontati successivamente con quelli riscontrati sulla "Molinara" coltivata in provincia di Verona (Gargagnago, Quinto Valpantena, Grezzana, Lazise, ecc.).
Germoglio di 10-20 cm
Figura 1: Apice di Molinara. Apice: un po' espanso, verde biancastro con orli rosati, sublanugginoso.
Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): piegata a gronda la 1a, spiegate la 2a e la 3a, di colore verde dorato con sfumature bronzate; sublanugginosa la 1a, aracnoidee la 2a e 3a; seno peziolare molto aperto.
Foglioline basali (dalla 4a in poi): spiegate, di color verde chiaro, aracnoidee le prime (dall'alto) e glabre le successive; superficie del lembo liscia con seno peziolare a V molto aperto.
Asse del germoglio: curvo, aracnoideo.
Germoglio alla fioritura
Apice: espanso, di colore verde con sfumature bronzate, aracnoideo.
Foglioline apicali: un po' a doccia, verdi con sfumature bronzee; sublanugginose.
Foglioline basali: spiegate, di color verde con sfumature bronzate la pagina superiore, grigiastra la pagina inferiore; aracnoidee; trilobate; seno peziolare molto aperto.
Asse del germoglio: curvo, glabro, di color verde o nocciola da un lato.
Tralcio erbaceo: verde con leggere sfumature vinose, più marcate sui nodi, di sezione trasversale un po' ellittica; contorno liscio, glabro.
Viticci: bifidi e raramente trifidi, di grandezza media, di colore verde chiaro bronzato, intermittenti (formula 0-1-2-0-1-2...).
Infiorescenza: piramidale, lunga circa 15-20 cm.
Fiore: bottone fiorale cilindroide, di grandezza media; autofertile.
Figura 2: Foglia di Molinara. Foglia: di grandezza più che media, un po' allungata, trilobata (qualche volta sono accennati gli altri due lobi); seno peziolare a V molto aperto; seni laterali superiori a V stretto, non molto profondi; seni laterali inferiori appena accennati; lobi poco marcati, piani o cadenti; angolo alla sommità del lobo terminale retto; lembo piano o un po' ondulato, piuttosto consistente. Pagina superiore di color verde chiaro, liscia, opaca, glabra; pagina inferiore di color verde grigiastro, con qualche pelo lungo le nervature; le nervature nella pagina superiore di colore verde e poco appariscenti; nella pagina inferiore sono verdi sfumate in rosso alla base e sporgenti quelle di 1°-2° e 3° ordine. Dentatura regolare, con denti poco pronunciati, ottusi, con base larga e margini convessi, leggermente mucronati.
Picciolo: corto, di grossezza media, con sezione trasversale circolare e senza canale, glabro, di color rosso vinoso o rosso, formante un angolo ottuso con il lembo.
Figura 3: Grappolo di Molinara. Grappolo a maturità industriale: di grandezza media e più (lunghezza cm 20 circa), allungato, piramidale (talvolta cilindrico), generalmente con due ali corte, giustamente spargolo, peduncolo lungo, un po' grosso, erbaceo; pedicelli corti, verdi, punteggiati, grossi; cercine evidente, liscio, verde-giallastro medio o piuttosto piccolo, rosato nella parte centrale.
Acino: di grandezza media (diametro trasversale mm 15,7) sferoide e leggermente allungato, di forma e sezione trasversale regolare; buccia di colore rosso-violaceo, regolarmente distribuito, molto pruinosa, di media consistenza, un po' spessa: ombelico persistente; polpa di media consistenza, di sapore semplice, dolce, succo incolore.
Vinaccioli: in numero medio di 2, di grandezza media, piriformi, un po' allungati.
Tralcio legnoso: piuttosto lungo (m 1,50-2), robusto, con femminelle; con corteccia che si stacca alla piegatura; sezione trasversale un po' ellittica; superficie glabra, striata; nodi un po' appiattiti, abbastanza rilevati; meritalli di circa 10 cm, di color grigio-nocciola più inarcato ai nodi; gemme piuttosto grosse, sporgenti, coniche, appuntite.
Tronco: di buona vigoria.

Fenologia

Condizioni d'osservazione: Si considerano quelle riguardanti la collezione della Stazione sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Conegliano, nella quale trovasi il clone qui descritto.
Ubicazione
Per l'ubicazione, il clima, il terreno, ecc., nonché le fasi vegetative della vite ed il calendario di maturazione dell'uva, si rimanda ad una delle seguenti monografie ampelografiche pubblicate in precedenza: "Tocai friulano", "Riesling italico", "Raboso Piave", "Raboso veronese", "Pinella".
Fenomeni vegetativi
Germogliamento: medio (dal 13 al 22 aprile)
Fioritura: media (dal 2 al 13 giugno)
Invaiatura: media (dal 14 al 26 agosto)
Maturazione dell'uva: tardiva (dal 10 al 30 ottobre)
Caduta delle foglie: media (dal 3 al 12 novembre)

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: buona, preferisce potatura piuttosto lunga.
Produzione: abbondante e costante (alla maturazione si riscontrano spesso sul grappolo acini semisecchi).
Posizione del primo germoglio fruttifero: 4°-5° nodo.
Numero medio di infiorescenze per germoglio: 1-2.
Fertilità delle femminelle: molto scarsa.
Resistenza alle malattie: di normale resistenza all'oidio ed alla peronospora; molto resistente al marciume dell'uva, per cui l'uva può essere conservata con facilità sulla pianta ed in fruttaio (dote questa che viene sfruttata per la preparazione dei vini "recioti"); sembra che venga attaccata dalle tignole meno delle altre varietà veronesi; eccezionali la colatura e l'acinellatura.
Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto : normale.

Utilizzazione

Esclusivamente per la vinificazione.
Tutti i contenuti di questa sezione sono stati gentilmente forniti dal MIPAAF - Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali