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Corvina N.

Sinonimi ufficiali

CRUINA

Nome Ampelografico

Corvina

Fonte

di I. Cosmo e M. Polsinellida "Corvina", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume I, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1960

Sinonimi (ed eventuali errati)

Cruina (in vernacolo veronese), "Corbina" (per errore). Come uno di noi ha già fatto notare in altra occasione (Cosmo, 1939), nel gruppo delle "Corvine veronesi" vanno compresi, oltre la tipica "Corvina veronese", che è uno dei vitigni rossi più largamente diffusi in tutte le zone veronesi da vini pregiati, anche il "Corvinone", la "Corvina rizza" e la "Corvina gentile", per citare sole le più conosciute. Queste ultime non devono essere considerate, a nostro avviso, come varietà a sè stanti, diversificando morfologicamente dalla "Corvina" e tra loro ben poco e per caratteri fluttuanti, che rientrano perciò fra le variazioni somatiche attribuibili all'ambiente (modificazioni). Va notato subito che il gruppo delle "Corvine veronesi" si stacca nettamente da altre "Corvine" o "Corbine" coltivate in varie plaghe del Veneto; esse infatti non hanno nulla in comune con la "Corbina vicentina" o "Corbina nostrana" (descritta di seguito), che probabilmente corrisponde alla "Corbina padovana" o "Corbinone" (vitigno che, sotto il nome di "Corbina" è coltivato un po' anche nell'estremo lembo orientale della provincia di Verona, particolarmente a Ronca), nè con la "Corbinella padovana" e neppure con la "Cruina di Asolo" (provincia di Treviso). Per non generare confusioni, la "Corvina" ed il "Corvinone", coltivati nella provincia di Verona, ove vengono chiamati talora anche "Cruina" e "Cruinon", saranno da noi contraddistinti col termine "veronese". In questo nostro studio ci occuperemo della "Corvina veronese" e delle più importanti sue modificazioni ("Corvina veronese", "Corvina gentile" e "Corvina rizza"), nonché della "Corbina vicentina o nostrana". Abbiamo viceversa escluse altre "Corbine", un tempo sporadicamente coltivate nel Vicentino ed ora pressoché scomparse, la "Corbinella padovana" e la "Cruina" di Asolo (Treviso), data l'attuale loro progressiva eliminazione dalla coltura (dovuta agli scarsi pregi qualitativi e al relativo prodotto). Lo stesso può dirsi per vari altri vitigni, diffusi un tempo in Piemonte coi nomi di "Cruino", "Croetto", ecc.

Scheda ampelografica

Descrizione Ampelografica

Per la descrizione di questo vitigno è stato utilizzato un clone di "Corvina veronese" esistente presso la collezione ampelografica della Stazione Sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Conegliano. I caratteri ampelografici ivi riscontrati, sono stati controllati con quelli della "Corvina" coltivata in provincia di Verona (Diasi, Mizzole, S. Martino B. A., Marzana Valp., S. Ambrogio V., Costermano, Cavaion, Garda, Bardolino, Pastrengo, Colà, Sommacampagna, Sona).
Germoglio di 10-20 cm
Figura 1: Apice di Corvina. Apice: tendente al globoso, lanugginoso, verde-biancastro con leggere sfumature rosa-violaceo ai margini.
Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): spiegate, lanugginose, verde-biancastre con bordi sfumati in rosa-violaceo.
Foglioline basali (dalla 4a in poi): un po' ondulate, glabre o con radi peli e verde-giallastre superiormente, lanugginose e biancastre sulla pagina inferiore; molto frastagliate, pentalobate, con seni profondi, chiusi quelli superiori; aperto il peziolare e i due inferiori; denti lunghi, acuti.
Asse del germoglio: un po' curvo, verde, pubescente.
Germoglio alla fioritura
Apice: di forma media, lanugginoso, biancastro, talvolta con leggere sfumature rosa.
Foglioline apicali: spiegate, lanugginosa la 1a, meno tomentose le altre due; verdi con riflessi bronzati sulla pagina superiore, molto frastagliate; seno peziolare a U.
Foglioline basali: spiegate, glabre o aracnoidee superiormente, pubescenti inferiormente, verdi con riflessi dorati; quinquelobate, seni profondi e chiusi; denti acuti, grandi.
Asse del germoglio: glabro, verde con striature nocciola scuro.
Tralcio erbaceo: con sezione trasversale circolare, superficie liscia, glabra, color verde chiaro con leggere sfumature marrone.
Viticci: bifidi e trifidi, numerosi, continui verso la parte distale del tralcio.
Infiorescenza: di grandezza media (lunga 15 cm circa), piuttosto compatta.
Fiore: normale, ermafrodita.
Figura 2: Foglia di Corvina. Foglia: di grandezza media, pentagonale, quinquelobata; seno peziolare a U o a lira, per lo più aperto; seni laterali superiori molto profondi con bordi sovrapposti; seni laterali inferiori profondi; angolo alla sommità del lobo terminale retto; lobi marcati, piegati un po' a gronda; lembo un po' ondulato; pagina superiore di color verde intenso, liscia, opaca; pagina inferiore grigio-verde, aracnoidea; nervature sporgenti e che traspaiono superiormente, verdi, talvolta rosate alla base. Denti molto pronunciati, irregolari, acuti.
Picciolo: corto, di medio spessore, glabro, roseo.
Colorazione autunnale delle foglie: rossastra.
Figura 3: Grappolo di Corvina. Grappolo a maturità industriale: di media grandezza, lungo, cilindrico-piramidale, con un'ala spesso lunga (ed in tal caso prende il nome di "Corvina doppia" della quale molti agricoltori parlano come di una varietà), piuttosto compatto; peduncolo visibile, legnoso all'attacco, di media grossezza, leggermente rosato; pedicelli mezzani, sottili, talvolta rosati; cercine molto evidente, liscio di color rosso-vinoso intenso; pennello grande violaceo.
Acino: medio (mm 15), ellissoidale; buccia di color blu-violetto, molto pruinosa, spessa, molto consistente, un po' astringente, con ombelico persistente; polpa sciolta di sapore semplice e dolce.
Vinaccioli: in numero di 2-3 per acino, di media grandezza, di forma allungata.
Tralcio legnoso: lungo, robusto, grosso, con sezione trasversale rotondeggiante, internodi lunghi (10 cm circa), striati, di color nocciola-rossastro; nodi non molto evidenti, con sfumature violacee; gemme schiacciate, non molto sporgenti.
Tronco: robusto.

Fenologia

Condizioni d'osservazione: Si considerano quelle riguardanti la collezione ampelografica della Stazione Sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Conegliano, nella quale il clone è stato introdotto.
Ubicazione
Per l'ubicazione, il clima, il terreno, ecc., nonché per le fasi vegetative della vite ed il calendario di maturazione dell'uva, si rimanda ad una delle seguenti monografie, pubblicate in precedenza: "Tocai friulano", "Riesling italico", "Raboso Piave", "Raboso veronese", "Pinella".
Fenomeni vegetativi
Germogliamento: tardivo.
Fioritura: media.
Invaiatura: media.
Maturazione dell'uva: III-IV epoca.

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: buona; si adatta a potatura mediamente lunga.
Produzione: ottima e costante.
Posizione del primo germoglio fruttifero: 2°-3° nodo.
Numero medio di infiorescenze per germoglio: 1-2.
Fertilità delle femminelle: nulla.
Resistenza ai parassiti: normale alle crittogame.
Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: normale.

Utilizzazione

Solo per la vinificazione: l'uva si conserva abbastanza bene sia sulla pianta che in fruttaio.
Tutti i contenuti di questa sezione sono stati gentilmente forniti dal MIPAAF - Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali