Ecco cosa devi sapere sulla vite e l'uva

La vite è una delle piante rampicanti più resistenti e adattabili del regno vegetale: altamente specializzata, è in grado di trarre nutrimento dai suoli più aridi e luce dalle esposizioni più difficili grazie al suo apparato radicale tenace e al suo fogliame lussureggiante.
Forse molti non sanno che, anche se la specie usata per il vino è quella della Vitis vinifera, i primi vinaccioli fossili di Vitis silvestris (vite selvatica) ritrovati risalgono addirittura a 60 milioni di anni fa a dimostrazione della longevità e della resistenza di questa pianta che ha attraversato svariate ere prima di giungere a noi.
Come è fatta la vite
Questa pianta rampicante è dotata di un apparato radicale estremamente vasto e perfettamente in grado di raggiungere i 6 metri di profondità nel sottosuolo: ciò fa sì che la vite riesca a sopravvivere indenne a gelate invernali e terreni semiaridi. Le foglie sono ampie e abbondanti, perfette per la fotosintesi clorofilliana e l'assorbimento di sostanze quali acqua e sali minerali.
Il grappolo si sviluppa a partire dal tralcio ed è costituito da tanti acini che possono assumere forme e dimensioni diverse a seconda della varietà dell'uva.
L'acino a sua volta è composto da più strati:
- il pericarpo (la buccia), ovvero la fonte principale di polifenoli (coloranti e tannini) e di sostanze aromatiche (terpèni) che conferiranno ai vini le loro caratteristiche organolettiche principali. La sua superficie è ricoperta di pruìna, una sostanza fondamentale per la vinificazione: cerosa al tatto, contiene i lieviti ospitati naturalmente dalla pianta che daranno poi inizio alla fermentazione;
- il mesocarpo (ovvero la polpa), la zona più voluminosa composta di acqua, zuccheri e acidi;
- l'endocarpo (il nucleo), che contiene i semi (vinaccioli) ricchi di nutrienti, sostanze oleose e tannini.
I cicli biologici della vite
La vite presenta due cicli biologici: il Ciclo vitale e il Ciclo annuale.
Il ciclo vitale interessa le età della pianta (giovane, adulta, vecchia) e i suoi gradi di produttività.
Il ciclo annuale si divide in più fasi dette fasi fenologiche che si ripetono nel corso di ogni anno e sono indotte dal susseguirsi delle stagioni e dal cambiamento delle condizioni climatiche:
- il primo ciclo è quello radicale e individua la fase del pianto, così chiamata perché la linfa vitale della pianta passa dalle radici alle foglie facendo fuoriuscire dai tralci gocce di linfa quasi a simulare delle lacrime. Questo è il periodo della dormienza;
- il secondo ciclo è quello vegetativo, che si suddivide a sua volta in più eventi: il germogliamento, la crescita dei germogli, l'agostamento e il riposo;
- il terzo ciclo è quello riproduttivo, che vede lo sviluppo e la formazione di fiori e piccoli grappoli, la fioritura, l'allegagione, l'ingrossamento, l'invaiatura e la maturazione.
Cosa mette a rischio la vite
Anche se la vite è estremamente resistente, esiste tuttavia la possibilità che insorgano problematiche durante il suo ciclo vitale che mettono a repentaglio la vita della pianta o la qualità dei suoi frutti.
Tali avversità possono essere di natura diversa:
- parassitarie, provocate dall'annidamento in diverse parti della pianta di virus, funghi, insetti o parassiti;
- non parassitarie, dovute soprattutto a fenomeni atmosferici come gelate fuori stagione, grandinate violente e forti piogge, carenze o eccedenze di minerali nel suolo e utilizzo incontrollato di erbicidi che vanno a rovinare l'ecosistema in cui la vite trova dimora.
I viticoltori corrono ai ripari con diversi meccanismi di difesa come ad esempio l'utilizzo di fitofarmaci o metodi di lotta integrata e biologica, al fine di assicurare la qualità delle uve che raggiungono la cantina.
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