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La Strada del Prosecco

06 Luglio 2018
La Strada del Prosecco
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Lì dove le terre coltivate a vite fanno da cangiante scenografia ad assolati tramonti collinari, lì dove il rumore dei corsi d'acqua fa da eco a brindisi con bicchieri di cristallo e spumoso vino, proprio lì si snoda una delle più importanti arterie enologiche del Paese: la Strada del Prosecco. Quest'oggi, infatti, vi portiamo a passeggio tra i panorami e le cittadine venete che offrono i natali all'amato vino nostrano, in uno straordinario viaggio attraverso i territori della DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore (e non solo!).

Strada del Prosecco: il percorso

Originatasi appena quindici anni fa, nel 2003, La Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene è la degna erede della Strada del Vino Bianco, inaugurata nel lontano 1966, prima arteria enologica italiana.

Strada del Prosecco: la mappa del percorso
La mappa del percorso della Strada del Prosecco

Composta da un tracciato principale, la Strada del Prosecco vede come punto di partenza e di arrivo quelle che possono essere considerate a buon ragione come le due capitali del Prosecco, rispettivamente Conegliano e Valdobbiadene, passando per i numerosi centri che costellano il territorio della DOCG Prosecco Superiore: Collalbrigo, Rua, S. Pietro di Feletto, Refrontolo, Solighetto, Soligo, Farra di Soligo, Col S. Martino, Colbertaldo, Follo, S. Stefano e S. Pietro di Borbozza.Quest'oggi andremo a percorrere l'itinerario “di andata” che da Conegliano ci conduce a Valdobbiadene, riservando al prossimo nostro viaggio il tragitto “di ritorno”, il quale ci proporrà un percorso alternativo da Valdobbiadene a Conegliano: non ci resta che partire!

La Strada del Prosecco: la prima tappa a Conegliano

Potendo godere di una posizione privilegiata, la città di Conegliano è il giusto biglietto da visita per noi enoturisti desiderosi di bollicine. Qui, dopo aver ammirato gli affreschi del Duomo e le millenarie stanze del Castello, ad attenderci vi è la Scuola Enologica di Conegliano. Punto di riferimento assoluto della regione, l'istituzione è sede di numerosi enti ed associazioni (come ad esempio l'Assoenologi Veneto centro-orientale) e forgia circa 1300 allievi sulla complessa arte della vinificazione.

Strada del Prosecco: Conegliano
Un vigneto di Prosecco a Conegliano, meta iniziale della Strada del Prosecco

Alla sinistra di tale edificio trova posto l'ottocentesca Bottega del Vino, una piccola costruzione dichiarata monumento nazionale che rappresenta l'essenza più profonda delle antiche osterie italiane. Dopo avergli fatto visita e solo dopo aver fatto tappa al Museo Enologico L. Manzoni, possiamo trovare ristoro presso la sede storica della cantina simbolo di Conegliano: quella della Carpenè Malvolti. Fondata nel 1868 per volere di Antonio Carpenè, l'azienda è ancora oggi leader della DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e, tramite visite e degustazioni in sede, consente di assaporare tanto la storia quanto i prodotti di una famiglia che per la prima volta ha permesso l'inserimento in etichetta del nome relativo al vitigno Prosecco.

Verso S. Pietro di Feletto: la seconda tappa della Strada del Prosecco

Uscendo dalla città di Conegliano, ci incamminiamo verso nord e, mentre ammiriamo i superbi panorami che incorniciano i colli circostanti, attraversiamo il borgo fantasma di Collalbrigo per poi dirigerci verso Rua. Ed è proprio nel tragitto tra i paesi che incontriamo prima la cantina Cà Vittoria, poi la Vigne Doro ed infine la Vettori, tre realtà storiche dei colli di Conegliano che fanno del Prosecco Superiore DOCG il loro vanto. Lasciandoci alle spalle Rua ed il suo seicentesco eremo camaldolese che oggi ospita il Municipio, proseguiamo alla volta di S. Pietro di Feletto. Ad accoglierci, oltre all'incantevole Pieve del XII secolo, vi sono i calici di due cantine, la Sanfeletto e Il Colle: incastonate anch'esse nel centro della DOCG Prosecco Superiore, le aziende consentono di degustare vini tipici della zona come il Verdiso IGT, il bianco Incrocio Manzoni ed il Colli di Conegliano DOCG (nella variante bianco o rosso).

Farra di Soligo: la terza tappa della Strada alla scoperta del Prosecco

Dopo un ultimo sguardo all'antico campanile della Pieve, ci rimettiamo in cammino: la nostra meta è Farra di Soligo. Ci dirigiamo quindi verso Refrontolo e, guidati dal rumore dell'acqua, facciamo una piccola deviazione nella Valle del Lierza alla volta del celeberrimo Molino della Croda, un caratteristico mulino rurale del secolo XVII.

Strada del Prosecco
Il logo del Consorzio Tutela Vino del Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG

Tornando sul tracciato principale della Strada del Prosecco, entriamo a Refrontolo: qui, sorpresi dai suggestivi scorci sui colli del Felettano che la piccola cittadina regala, ci immergiamo all'interno di un calice colmo di Refrontolo Passito DOCG, gentilmente offerto dalla cantina Toffoli. Continuando verso la cittadina di Solighetto, passiamo a visitare l'azienda Albarossa e quella Ballancin Lino, per poi dedicare qualche ora all'incantevole Villa Brandolini, la settecentesca sede del Consorzio Tutela del Vino Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG. Entriamo quindi a Soligo e le visite alla Cantina Colli di Soligo ed alla Cantina Progettidivini fanno da preambolo a quella presso la Chiesetta di Santa Maria Nova, un gioiellino affrescato del XIV secolo.

Giungiamo infine a Farra di Soligo e ci lasciamo ipnotizzare dalle numerose bottiglie di Prosecco Superiore che compongono una dolcissima muraglia nell'Azienda Agricola Bressan Daniele ed in quella de Le Volpete.

Sulla Strada del Prosecco verso Col San Martino, Colbertaldo e Follo: la quarta tappa

Proseguiamo il nostro percorso lungo la Strada del Prosecco verso la cittadina di Col San Martino e, senza mischiare il sacro con il profano, facciamo una breve sosta presso la Chiesetta del X secolo dedicata a San Vigilio prima di visitare le cantine delle aziende Scandolera e Spagnol. Entriamo quindi nell'incantevole borgo di Colbertaldo e, solo dopo aver goduto appieno di un paesaggio intatto e costellato di antiche “casére” (rustiche costruzioni entro le quali i contadini custodiscono fieno e strumenti), ci concediamo un calice di freschissimo Prosecco presso la cantina dell'Azienda Agricola Frozza prima ed in quella delle Sorelle Bronca poi.

Strada del Prosecco: Col San Martino
Col San Martino
Strada del Prosecco: Colbertaldo
Colbertaldo
Strada del Prosecco: Follo
Follo

Ancora curiosi, avanziamo verso nord ed entriamo in punta di piedi nella rinomata zona del cru per antonomasia della DOCG Prosecco Superiore: l'area del Cartizze, entro la quale viene ricavato l'omonimo spumante. Ecco allora che le cantine delle aziende limitrofe come La Casa Vecchia, ci consentono di assaporare l'inconfondibile aroma del Superiore di Cartizze DOCG e, perdendoci nelle odorose note che solo questa denominazione possiede, superiamo il borgo agricolo di Follo con cantine del calibro di Fra Le Rose e Bisol.

La quinta tappa della Strada del Prosecco: in viaggio verso Valdobbiadene

La salita verso nord prosegue e, passando attraverso vigneti a perdita d'occhio e castagneti, giungiamo alla cittadina di S. Stefano: in essa, oltre alle diverse cantine che ne disseminano il territorio (Valdoc Sartori, Il Follo, Le Colture, Bartolin Fratelli Spumanti e Vigneto Vecio Az. Agr.), è possibile ammirare alcuni dei più bei panorami sulle colline che compongono la DOCG Prosecco Superiore. Oltrepassato S. Stefano, a far capolino è la vicina S. Pietro di Barbozza, sede tanto dell'illustre Confraternita di Valdobbiadene (la quale dal 1946 fa da custode alla cultura nonché alla promozione enologica del territorio) a storiche aziende degne di visita (Col Vetoraz e Ca' Salina).

Strada del Prosecco: Valdobbiadene
La splendida Valdobbiadene, meta finale della Strada del Prosecco

La Via Piva ci porta da S. Pietro di Barbozza a Valdobbiadene, meta finale del nostro itinerario di andata lungo la Strada del Prosecco. Qui è la piazza principale della cittadina ad accoglierci in un trionfo di neoclassico che caratterizza le architetture dei palazzi circostanti. Ed è proprio in questa seconda capitale del Prosecco che si consolida la storia della denominazione, la quale passa per la meravigliosa Villa Piva (detta “dei Cedri”) e si snoda lungo le cantine delle aziende che salvaguardano al loro interno la tradizione di un vino nostrano apprezzato tanto in patria quanto all'estero: tra di esse, imprescindibile la visita a Ciodet Spumanti, Cantine Umberto Bortolotti, Valdo Spumanti, Mionetto e Bortolomiol.

Se questo nostro viaggio da Conegliano a Valdobbiadene ha soddisfatto la sete di conoscenza e bellezza, aspettate di stupirvi nel nostro prossimo itinerario “di ritorno” che vedrà Valdobbiadene come punto di partenza e Conegliano come dolcissimo arrivo: a presto!

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