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Stime sulla produzione di olio 2016

02 Novembre 2016
Stime sulla produzione di olio 2016
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Il 2016 sarà probabilmente un'annata tutt'altro da ricordare per la produzione di olio in Italia. Secondo l'Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano si prevede infatti una resa di 298 migliaia di tonnellate, in calo del 37% rispetto allo scorso anno e con prezzi attesi in forte rialzo.

Le stime sulla produzione di olio nel 2016

Olio extravergine di oliva italiano

Al di là delle previsioni negative del 2016, niente allarmismi da parte dell'Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano, che evidenzia come sia fisiologica un'annata in calo dopo il raccolto abbondante della campagna precedente e come l'Italia sia ancora il secondo produttore mondiale di olio dietro la Spagna e davanti la Grecia. Inoltre, il Presidente di Unaprol David Granieri osserva come il bilancio finale della produzione di olio del 2016 potrebbe essere un po' raddrizzato dalle tante piccole aziende che sono sotto la soglia del parametro minimo produttivo dimostrato dai rilevamenti ufficiali.

Il comparto dell'olio resta comunque un settore trainante per l'economia italiana: il patrimonio verde è di 250 milioni di piante che crescono su oltre 1 milione e 100.000 ettari di terreno. Il business totale è da capogiro: l'extravergine muove un fatturato di 2 miliardi di euro e dà lavoro alla manodopera per un totale di 50 milioni di giornate lavorative.

 

Le regioni che produrranno meno olio nel 2016

oliveto con Xylella
Oliveto colpito da Xylella in Puglia

Le regioni che raccoglieranno meno sul piano della produzione di olio sono quelle del Mezzogiorno, danneggiate dalla mosca olearia, un parassita che ha colpito le regioni meridionali.
Fra le previsioni negative emerge il dato della Puglia, primo produttore italiano di olio, in cui si stima una produzione in calo del 40%, fermandosi a 242 mila tonnellate. Sebbene sulla Puglia incomba ancora l'emergenza Xylella, un batterio che sta fortemente il patrimonio olivicolo pugliese e che è ancora lungi dall'essere risolta, “l'incidenza sulle perdite finora si attesta al 5%”, come osservato dal vicepresidente di Unaprol, Pantaleo Piccinno.
Peggio fanno solo la Campania e la Sicilia. In Campania si registra un - 49% con la produzione ferma a 19.300 tonnellate mentre in Sicilia la raccolta subisce un calo del 42% e si attesta intorno alle 52.000 tonnellate per l'anno in corso.

Le regioni che produrranno più olio nel 2016

Il Nord mantiene invece alti standard di raccolta e produzione di olio. A sorridere è soprattutto il Veneto, dove la produzione mostra un interessante incremento del 30% con una raccolta di 1.761 tonnellate, record per una sola regione di produzione. Secondo Albino Pezzini, presidente di Aipo-Associazione italiana produttori olivicoli dell'area Nord Est (Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia), segnali positivi in merito alla produzione di quest'anno si registrano anche in Friuli Venezia Giulia ed in Trentino Alto Adige.

Il calo della produzione dell'olio rafforzerà il falso made Italy?

Falso made in Italy
Il calo della produzione di olio nel 2016 non teme il falso made in Italy

Il calo del 37% rispetto alla produzione del 2015 non teme il mercato del falso made in Italy. Parola dell'Unaprol che evidenzia come il nostro Paese sia l’unico al mondo a poter competere sul mercato mondiale per il quantitativo di produzione certificata, dichiarata ufficialmente anche nei consessi internazionali. Un comportamento che non ha eguali nelle dichiarazioni degli altri Stati produttori dove non vi sono sistemi, come il SIAN in Italia, in grado di monitorare già nella prima fase di trasformazione quantitativi di olive conferite e di olio trasformato, fungendo da deterrente contro il sistema delle frodi e sofisticazioni.

In Italia, ogni anno, il sistema di monitoraggio posto in essere dal Ministero della Salute effettua, mediamente, circa 20.000 controlli sui prodotti alimentari e le irregolarità nel settore oleario sono il 13% in meno rispetto ad altri prodotti. “Questo sistema", dichiara l’Unaprol, "è a garanzia dei consumatori e a tutela delle aziende e imprese serie di questo Paese che vengono danneggiate da pratiche commerciali e comportamenti scorretti”.

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